L'ASSOCIAZIONE U.F.O.
L'Associazione U.F.O. è nata nella metà del 2000 dall'incontro di fotoreporter bolognesi che hanno deciso di iniziare a lavorare collettivamente per discutere e valorizzare il ruolo della fotografia come mezzo di comunicazione e documentazione delle dinamiche storiche, sociali e culturali.
Questa professione, che pure svolge un ruolo fondamentale per l'informazione, ha vissuto a lungo un ruolo di secondo piano ed è stata per molto tempo resa "invisibile", mantenendo spesso nell'anonimato gli autori delle immagini e dei reportages. Per rendere "visibile" questa professione, abbiamo voluto promuovere il ruolo della fotografia con ogni mezzo, in sinergia con associazioni culturali, enti pubblici e privati che hanno dato la loro disponibilità ad un lavoro comune.
Con il contributo di importanti archivi abbiamo voluto anche recuperare l'enorme prodotto fotografico, in gran parte misconosciuto, di tanti studi, realizzato nel corsi di decenni e che oggi rappresenta una inestimabile e preziosa documentazione storica. Con queste collaborazioni abbiamo realizzato nel corso degli anni numerosi progetti: corsi di fotografia, dibattiti, mostre e pubblicazioni.
In queste pagine, che sono state rifatte solo da pochi giorni, perchè il sito era andato completamente distrutto per attacchi hacker, abbiamo cercato di ricostruire e di ripresentare alcune nostre iniziative.
Manca ancora diverso materiale che stiamo cercando di recuperare da vecchi backup e che contiamo di rimettere online tra poco.
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Le ultime mostre
GIUSEPPE DOZZA LA RINASCITA DELLA CITTA'
Marzo 2015
A quaranta anni dalla scomparsa di Giuseppe Dozza è stata realizzzata una mostra fotografica, esposta nella Piazza Coperta della Sala Borsa di Bologna, in ricordo di un uomo che ha segnato profondamente la vita della città di Bologna.
Un ritratto fotografico dell’indimenticabile primo sindaco bolognese del dopo guerra.
Dalla clandestinità antifascista in Francia poi in Italia e quindi all’incarico di sindaco di Bologna designato dal CLN.
L’uomo che ha raccolto dalle macerie una città duramente ferita dalla guerra per farla rinascere con una amministrazione memorabile dal 1945 al 1966, con “il coraggio di osare e la capacità di essere l’umon fraterno coi popolani e il politico scaltro nei corridoi di via Botteghe Oscure”. Dagli archivi di tanti studi fotografici e di collezioni pubbliche e private sono state selezionate le immagini che lo vedono insieme a personaggi famosi della vita politica, religiosa, sportiva e culturale ma anche insieme a uomini, donne e bambini comuni, i cittadini della sua città che lo hanno amato perché considerato uno di loro, impegnato a risolvere i problemi di tutti e che parlava al popolo come parla il popolo.
I CONCERTI ROCK A BOLOGNA
Agosto 2014
"I Concerti Rock a Bologna" presenta una panoramica dei musicisti rock che si sono esibiti in città negli ultimi trent'anni. La mostra si svolge nell'ambito di Bè Bolognaestate 2014.
Inaugura martedì 5 agosto la mostra fotografica «I concerti rock a Bologna» (aperta fino al 31 agosto a ingresso gratuito) allestita in Manica Lunga al primo piano di Palazzo d’Accursio che percorre trent’anni di musica live nel capoluogo bolognese.
Gli scatti sono di diversi professionisti della foto tra cui Michele Nucci, Enrico Scuro, Nicola Casamassima, Luciano Nadalini e Gilberto Veronesi.
Tutte immagini che inquadrano Bologna come una città da sempre legata alle sette note.
COSI' SI GIOCA SOLO IN PARADISO
Maggio 2014
La mostra è allestita nella Manica Lunga del Palazzo d'Accursio del Comune di Bologna. Una galleria di immagini scattate negli anni ’60, prima e dopo il titolo del 1964, da Maurizio Parenti e da Walter Breveglieri, che vanno dallo scandalo doping allo scudetto e oltre: ma l’immagine di copertina non poteva che essere il tuffo di Pascutti. «Così si gioca solo in Paradiso» è il titolo della mostra, citazione della celebre frase coniata dall’allenatore del settimo scudetto rossoblù, Fulvio Bernardini.
Così si gioca solo in Paradiso", che era lo striscione appeso in quegli anni alla Torre di maratona dello stadio, documenta nelle foto di Breveglieri quando il Bologna era ai vertici del calcio italiano ed anche la vicenda del presunto doping di cinque giocatori rossoblù, che provocarono la sanzione di tre punti in meno alla squadra, ma che poi furono dichiarati innocenti.